abano-ritz-terme  peschiere Villa Barbarigo

Immerse nel verde rigenerante dei Colli Euganei, suggestive colline di origine vulcanica dai profili dolci ed arrotondati della Pianura Veneta,  le Terme Euganee sono la più grande stazione termale d’Europa. Qui si viene non solo per ritemprare il fisico  grazie alle  benefiche virtù dei fanghi e della balneoterapia ma anche per godere a piene mani di un territorio ricco di tesori dell’enogastronomia e di bellezze artistiche di rara bellezza. Punto di partenza ideale per un weekend di remise en forme è Abano, che insieme ad Montegrotto, e le meno note Battaglia, Teolo e Galzignano formano un unico grande polo termale ben conosciuto ed apprezzato già ai tempi dei romani.  Qui le strutture alberghiere sono quasi tutte dotate di terme,  piscina termale, fangoterapia e terapie inalatorie. Una su tutte, l’Hotel Ritz (www.abanoritz.it/) per un well being a cinque stelle dove tutto è all’insegna del benessere e del far star bene l’ospite. Estate, primavera ed autunno sono le stagioni migliori per dedicare del tempo alla scoperta

il laghetto dei Giardini di Valsanzibio   Villa dei Vescovi dai vigneti

dei dintorni , ricchi di percorsi ciclabili, di pregiate cantine e anche di ville storiche di grande suggestione. Tra queste merita sicuramente una visita la piccola Versailles, Villa Barbarigo, o meglio i giardini di Valsanzibio, (www.valsanzibiogiardino.it/) uno dei più importanti e raffinati esempi di Giardino all’Italiana. La chicca qui è  il famoso labirinto di bossi, con piante in alcuni casi risalenti a 400 anni fa, che simboleggia la difficile via dell’umano progresso. Proseguendo il cammino, nello splendido anfiteatro dei Colli euganei, si erge in tutto il suo splendore, Villa dei Vescovi (www.visitfai.it/dimore/villadeivescovi/), edificata tra il 1535 e il 1542 dalla curia di Padova come casa di villeggiatura estiva del vescovo, poi passata alla famiglia Olcese e infine donata al FAI che ne ha recentemente ultimato il restauro. La villa è una mirabile testimonianza del Rinascimento pre-palladiano, un monumento di grande importanza all’interno del vasto panorama delle ville venete per la

Villa Emo   20160521_162342

sua capacità di introdurre il gusto per la classicità romana nell’entroterra della Serenissima.  Impossibile non citare la cinquecentesca Villa Emo (www.villaemo.org/), attribuita a Vincenzo Scamozzi, che sorge ai piedi dei Colli Euganei non lontano da Monselice. Qui si viene per ammirare il giardino che la circonda, classicamente all’italiana, che unisce a elementi tipicamente veneto-rinascimentali, quali la carpineta, il brolo e le peschiere, una straordinaria quantità e varietà di fiori. Misteri e fantasmi aleggiano sul Castello del Catajo, (www.castellodelcatajo.it/ ) considerato la più strana tra le ville venete. Cinte murarie, torrette angolari, un labirintico percorso tra cortili e logge per quella che fu dal 1570 dimora degli Obizzi, famosa famiglia di capitani di ventura. Ben 350 stanze compongono il Castello dove ancora risuonano i passi di Lucrezia Dondi, la Dama Azzurra moglie di Pio Enea II degli Obrizzi, trucidata da un amante respinto. Per i golf addicted qui c’è solo l’imbarazzo della scelta: ben  4 campi da

gnocchi rosa Alajmo  asparagi ballotta

golf a poca distanza l’uno dal’altro e aperti tutto l’anno permettono grandi emozioni in un ambiente ricco di suggestioni naturalistiche. 27 buche per La Montecchia, (www.golfmontecchia.it/), realizzato da Tom Macauley all’ombra del cinquecentesco Castello della Montecchia, che vanta, all’interno dell’antico essiccatoio,  pure la cucina stellata di Alaimo (www.alajmo.it/). Niente di meglio dopo le fatiche golfiste ritemprarsi con una pausa gourmet. L’ indirizzo da prendere al volo per sperimentare il meglio della tradizione veneta è l’Antica Trattoria Ballotta (www.ballotta.it/), a Torreglia. 400 anni di storia e un trionfo di piatti della tradizione padovana, una selezione di deliziosi dolci di fattura artigianale e naturalmente una carta dei vini che privilegia quelli dei Colli Euganei . Su tutti il vulcanico pluripremiato moscato  Fior d’Arancio Maeli (www.maeliwine.it/) da gustare con piatti salati aromatici  o, in alternativa, il Merlot  Sasso Nero di Cà Lustra. (www.calustra.it/it/). Un consiglio. Non perdetevi  l’anfiteatro del Venda di Cà Lustra, un teatro naturale ricavato tra i vigneti alle pendici del Monte Venda, il più elevato dei Colli Euganei. (www.stradadelvinocollieuganei.it/)

Maeli colli-euganei-merlot-sassonero-ca-lustra Anfiteatro del venda