Non è un caso se il Giappone è stato uno dei principali protagonisti dell’Esposizione Universale 2015. La sua “Diversità armoniosa”, raccontata in Expo Milano attraverso la storia di una ricca cultura alimentare che si ispira alla saggezza della natura, non solo ha attratto i visitatori come pochi altri Padiglioni, ma ha fatto nascere in tutti il desiderio di visitare questo Paese ancora ammantato nel mistero. Ricco di apparenti contrasti, il Giappone diventa improvvisamente semplice da capire quando ci si immedesima in quella costante celebrazione della vita che scandisce tutti i ritmi quotidiani, ogni giorno dell’anno, in qualunque angolo della Nazione. In ogni periodo, che ci si trovi nella frenetica Tokyo o in una zona rurale, ai piedi del Monte Fuji o in riva all’Oceano Pacifico, si celebra la vita seguendo il ritmo della natura e, soprattutto, si ringrazia. Lo si fa a tavola, con espressioni quali itadakimasu (formula di gratitudine prima i iniziare il pasto), gochisosama (formula di ringraziamento dopo il pasto) e osusowake, senso di condivisione che forse più di ogni altro rappresenta pienamente la filosofia del Paese del Sol Levante. Lo si fa durante gli oltre 100mila matsuri, le feste popolari nate come rituali per la salute e la prosperità della comunità. Lo si fa durante l’hanami, termine che significa ammirare la fioritura dei ciliegi (sakura in giapponese), o durante i grandi spettacoli di fuochi d’artificio che animano le serate estive, oppure in occasione della grande cerimonia del tè che si svolge a ottobre a Tokyo mentre si ammirano le chiome degli alberi che diventano rosso accesso, ma anche durante le notti invernali rischiarate da mille decorazioni luminose. Perché, come disse il maestro del tè Sen no Rikyu: “Questo particolare istante in cui stiamo apprezzando questo tè potrebbe non tornare mai più”. Così, cercando di immedesimarsi in questo spirito che permea l’intera cultura giapponese, si può vivere con pienezza tutto ciò che il Giappone ha da offrire. Cominciando dalla capitale, dove prima tappa obbligata è la Tokyo Tower, torre reticolata ispirata alla Tour Eiffel alta 333 metri, dai cui osservatori (il primo posto a 150 metri e il secondo a 250), si può ammirare lo skyline sia di giorno sia di sera per un primo colpo d’occhio sulla città e sui 23 quartieri
speciali, vero fulcro di una metropoli in continua evoluzione dove passato, presente e futuro convivono in perfetta armonia. La
fittissima rete metropolitana e ferroviaria permette di spostarsi agevolmente da una zona all’altra della città per visitare quanto meno i punti salienti. Dal Palazzo Imperiale con i suoi giardini (il perimetro e il parco sono aperti al pubblico mentre il Palazzo è tuttora residenza della famiglia imperiale e dunque non accessibile) e nei cui pressi si trovano il Parlamento e il Teatro Nazionale, al vicino quartiere di Ginza, centro dello shopping di lusso e della gastronomia ma anche sede del mercato esterno di Tsukiji, uno dei più grandi del Giappone e del Teatro Kabukiza, unico teatro al mondo specializzato nel Kabuki e che ha festeggiato lo scorso anno il 125° anniversario. Mentre a Ueno, nel distretto di Taitō, i principali musei quali il Tokyo National Museum, che ospita più di 100mila oggetti d’arte che coprono la storia giapponese dal periodo Jomon fino al XX secolo, il Museo nazionale dell’arte Occidentale, il Museo nazionale della scienza convivono con i giardini di ciliegio e con lo Stagno di Shinobazu che, ricco di piante di loto, ospita una colonia permanente di cormorani neri. Al suo centro, il piccolo e pittoresco santuario Bentendō di forma ottagonale è dedicato alla dea Benzaiten, una delle 7 dee della felicità. Sempre a Ueno è ubicato il tempio scintoista Toshogu, costruito nel 1627 secondo le ultime volontà di Ieyasu Tokugawa. A est di Ueno, Asakusa offre antiche strade e negozi dall’atmosfera di altri tempi nonché il Tempio Sensoji, il più antico della città, mentre il Giappone tecnologico trova spazio soprattutto ad Akihabara (a sud di Ueno e a nord di Ginza), la più vasta area di vendita al mondo per beni elettronici e computer sia nuovi sia usati. E nello stesso quartiere gli appassionati trovano numerosi negozi dove acquistare anime, manga, dōjinshi e action figures. Per chi invece è alla ricerca del Giappone più tradizionale, a circa 50 km a sud ovest di Tokyio si trova Kamakura, città della prefettura di Kanagawa collegata alla capitale dalla linea ferroviaria di Yokosuka. Piccola città costiera dall’atmosfera accogliente, è ricca di templi e altari e conserva un importante patrimonio storico all’interno del Museo del patrimonio nazionale. Da non perdere una visita al santuario shintoista Tsurugaoka Hachiman, il cui viale d’accesso è lungo 1,8 Km e arriva fino
all’Oceano ed è bordato, nel tratto prossimo al santuario, da ciliegi. Mentre l’Hokokuji – conosciuto anche come Takedera, Tempio di bambù – è un tempio buddista zen situato in una foresta di bambù che si staglia nel cielo regalando un’atmosfera di pace e serenità difficile da dimenticare. Ma il simbolo più famoso di Kamakura è sicuramente il Daibutsu, il Grande Budda che rappresenta la seconda statua di Budda più alta (13,35 metri) del Giappone dopo quella di Nara e che trova posto all’interno del tempio di Kotokuin. Certamente Tokyo e Kamakura non esauriscono il desiderio del viaggiatore di visitare questo incredibile Paese, che offre non solo storia, tradizione, paesaggi ancora incontaminati e un’atmosfera costantemente permeata dalla sensibilità, dal rispetto e dall’educazione dei suoi abitanti. Per non parlare di una squisita gastronomia che è la più varia del mondo e che riesce a coniugare in maniera sublime tradizione e modernità. Tanto che in Giappone si ritorna più volte, come ha rilevato Ana-All Nippon Airways, compagnia giapponese innovativa ed originale che accompagna il passeggero in tutta la sua esperienza di viaggio grazie a una filosofia di servizio in pieno spirito nipponico: “Inspiration of Japan”. Con la sua flotta, che comprende anche il B787 Dreamliner, il più innovativo aeromobile al mondo (massima tecnologia e fibra di carbonio), Ana collega tutto il mondo con l’hub di Haneda – dal quale in poco più di mezz’ora si raggiunge Tokyo – e con l’aeroporto di Tokyo Narita, mentre per spostarsi all’interno del Giappone garantisce 113 rotte per un totale di 50 città servite.