A Bologna apre Fico, il più grande centro agroalimentare in Italia su un’area di ben 100.000 mq. Un vero paradiso per i food lovers
di Barbara Boldini
Bologna-Lione uno a zero: il capoluogo emiliano batte infatti sul tempo la città francese in campo culinario grazie a FICo, Fabbrica Italiana Contadina, il più grande parco agroalimentare del mondo, che apre i battenti con più di un anno di anticipo rispetto alla Cité Internationale de la Gastronomie che vorrebbe fare del luogo natale del grande chef Paul Bocuse la capitale mondiale del mangiare e bere di qualità. Senza nulla togliere ai nostri cugini d’Oltralpe, resta il fatto che FICo è già una realtà. E che realtà! Un’area di ben 100.000 mq, progettata dall’architetto Thomas Bartoli e ideata da Oscar Farinetti (il parco tematico si chiama infatti anche Eataly World), che raccoglie l’eccellenza dell’enogastronomia italiana. Qualche numero di questo ambizioso progetto che si propone di accogliere 4 milioni di visitatori, italiani e stranieri, solo nel primo anno di vita: 45 punti di ristoro, dai locali degli chef stellati (Heinz Beck, Enrico Bartolini, Gian Paolo Raschi, Alberto Bettini) ai choschi che offrono street food regionale. Senza dimenticare i prodotti tipici italiani, rappresentati da 40 aziende e consorzi che raccontano le eccellenze agroalimentari nostrane dal campo alla forchetta: all’interno di Fico ci sono infatti 2 ettari di campi e stalle con più di 200 animali e 2.000 cultivar che permettono al visitatore di assistere a tutto il processo, esclusa la macellazione, delle principali filiere produttive che hanno reso il cibo “made in Italy” noto nel mondo, ovvero carni, pesce, formaggi, pasta, olio, dolci, birra e persino i tartufi. Oltre a scoprire come si preparano salumi, formaggi, pane e pasta tirata a mano, i visitatori possono anche imparare a farlo iscrivendosi a uno dei numerosissimi workshop (una cinquantina) che si tengono nelle aule didattiche (iscrizioni: www.eatalyworld.it). Ma Fico non è solo un luogo dove mangiare, acquistare prodotti di qualità e “mettere le mani in pasta”. Il Parco accoglie infatti teatro, cinema (con programmazione di proiezioni a tema curate dalla prestigiosa Cineteca di Bologna), un centro congressi, una fondazione con 4 università e numerose attività didattiche multimediali dedicate alle scolaresche italiane e straniere, per esempio le sei “giostre” educative dedicate al fuoco, alla terra, al mare, agli animali, a vino, olio e birra e al futuro: una vera e propria Disneyland del cibo che lascerà indubbiamente il segno. Credits: Fico