MILANO IN TRE ATTI: IL GUSTO COME FORMA DI RACCONTO

Food & Beverage, Ristoranti

TRE INDIRIZZI EMBLEMATICI DELLA MILANO GASTRONOMICA, DOVE LA CUCINA DIALOGA CON LA MEMORIA, L’IDENTITÀ E L’ESTETICA DEL CONTEMPORANEO.

10_11: Il manifesto contemporaneo dell’ospitalità italiana nel cuore di Milano

ristoranti milano Nel cuore del Quadrilatero della Moda, affacciato sulla sorprendente piazza privata più grande della città, all’interno dello storico ex Seminario Arcivescovile oggi trasformato in Portrait Milano, nella collezione The Leading Hotels of the World, sorge 10_11: più di un ristorante, più di un bar. È un crocevia culturale e gastronomico dove architettura, accoglienza e identità italiana si incontrano e si fondono con equilibrio e grazia. Il nome, 10_11 o Ten Eleven, nasce dall’incontro fisico e simbolico tra due indirizzi iconici: Via Sant’Andrea 10, riservata, intima, riflesso di una Milano discreta e sofisticata, ed Corso Venezia 11, ampio e pulsante, proiettato verso il cuore vivo della città. Questo punto d’unione tra due anime urbane dà vita a un luogo che riflette la doppia natura della capitale lombarda: elegante e popolare, esclusiva e inclusiva. L’ambiente è frutto della visione dell’architetto Michele Bönan, che ha orchestrato materiali preziosi, arredi sartoriali e maestria artigiana italiana per valorizzare la monumentale architettura seicentesca. I confini tra interno ed esterno si dissolvono tra il portico, il giardino, il bar e il ristorante, in un dialogo continuo tra luce, verde e materia. Il risultato è uno spazio fluido e accogliente, dove ogni ora del giorno ha il suo ritmo, il suo rito, la sua esperienza. 10_11 è, prima di tutto, una dichiarazione d’intenti sull’ospitalità italiana. Il menù celebra laristoranti milano tradizione gastronomica nazionale, con piatti che evocano ricordi familiari, pranzi domenicali, cene condivise e sapori autentici. La cucina è “di cuore”, riconoscibile, fatta di materie prime stagionali e di gesti semplici che si tramandano nel tempo. Tra i signature dish, ormai diventati iconici sin dall’apertura nel dicembre 2022, si distinguono i Mondeghili, il sorprendente Riso al salto con ragù di ossobuco in gremolada, la Pasta in bianco, omaggio raffinato alla semplicità, e naturalmente lo Spaghetto al pomodoro “con la sua scarpetta”. Immancabili anche i grandi classici della tradizione italiana, come il Vitello tonnato, i dessert d’autore come la millefoglie, il tiramisù e il gelato artigianale. A questa proposta si affiancano i piatti ideati per The Longevity SPA, bilanciati e nutrienti, ideali per chi desidera mantenere un’alimentazione sana e leggera senza rinunciare al gusto.

Riti e rituali: il tempo della tavola, il piacere della tradizione

ristoranti milano La forza di 10_11, tra i ristoranti di Milano più di tendenza, risiede anche nella sua capacità di dare nuovo slancio ai rituali gastronomici italiani, reinterpretati con stile e rispetto. Dalla moka che borbotta al mattino durante la colazione, una vera e propria cerimonia servita anche al tavolo, alle serate dedicate alle grandi eccellenze regionali: bollito, bistecca alla fiorentina, fritto misto, fino all’amatissima spaghettata di mezzanotte, con aglio, olio e peperoncino, simbolo autentico della convivialità italiana. A suggellare l’eccellenza dell’esperienza offerta da 10_11, la colazione è stata premiata nel 2024 come “Miglior colazione d’Italia” ai Best Luxury Hotel Awards. Aperta anche al pubblico esterno, è un inno alla ristoranti milano qualità e alla stagionalità: torte fatte in casa, lievitati fragranti, sfogliati, opzioni salate, e una selezione di piatti à la carte che spaziano dalle uova al porridge, dalle crêpe ai pancake. Il tutto servito nel dehors con vista giardino, dove il risveglio ha il sapore della bellezza. Ma 10_11 è anche il bar di Portrait Milano, diventato in breve tempo un punto di riferimento per milanesi e viaggiatori. Due banconi da nove metri l’uno creano uno spazio scenografico e dinamico, dove prende forma una mixology italiana raffinata e identitaria: dai signature cocktails ai drink ispirati a Milano, da una ricca selezione di vermouth e gin fino alle novità stagionali. Sorseggiare un drink tra il portico e il giardino significa immergersi in un’atmosfera unica, dove il servizio, il racconto e l’arte del bar si fondono in un’esperienza avvolgente.

Speciale Osteria: la tradizione italiana torna protagonista nel cuore dell’Isola

ristoranti milano C’è un nuovo indirizzo tra i ristoranti di Milano che racconta la città meneghina con parole antiche e gesti attuali. Si chiama Speciale Osteria ed è uno di quei luoghi rari in cui la cucina tradizionale italiana si rinnova senza perdere la propria anima. Situata in via Pastrengo 11, nel cuore del vivace quartiere Isola, questa osteria contemporanea nasce da un’idea condivisa da quattro giovani imprenditori — Sara Arosio, Stefano Cerliani, Stefano Riva e Marco Zanutto — con l’obiettivo chiaro di restituire alla ristorazione quotidiana quella calma autenticità che si è fatta via via sempre più rara. Speciale Osteria non ha bisogno di effetti speciali: il suo nome è già una dichiarazione di intenti. Qui, il cibo è pensato come gesto quotidiano, come rito famigliare, come linguaggio affettuoso. Una cucina “popolare”, nel senso più nobile e profondo del termine, che guarda alla memoria gastronomica italiana e milanese con rispetto e cura, aprendosi però a reinterpretazioni moderne e a sensibilità attuali. In carta si trovano piatti che parlano la lingua delle case italiane: vitello tonnato, mondeghili, la polpetta “Speciale” al pomodoro, ma anche risotti e paste fresche fatte in casa, come i pici cacio e pepe con fiori di zucchina, le strettine al ragù, o la mafaldina al ragù bianco di cortile. Fino ad arrivare agli immancabili capisaldi milanesi: risotto alla milanese con ossobuco e cotoletta di vitello con l’osso, fritta rigorosamente nel burro chiarificato.

L’Orto: vegetali protagonisti

ristoranti milano Un’attenzione particolare è riservata al mondo vegetale, con una sezione di menù dedicata a “L’Orto”: piatti a base di verdure stagionali, cotti alla brace o trattati con tecniche che ne esaltano sapore e consistenza, pensati non come semplici contorni ma come vere portate a sé, capaci di dialogare con tutto il menù. Anche i dolci, tutti di produzione propria, mantengono la linea della semplicità ben fatta: dalla tarte tatin di mele con gelato al latte di bufala alla sbrisolona con zabaione tiepido, fino all’iconico tiramisù servito al tavolo, ogni dessert chiude il pasto con eleganza senza orpelli. Nel fine settimana, l’osteria propone un momento pensato per la lentezza e la condivisione: il Pranzo della Domenica, un vero ritorno al convivio famigliare. In tavola arrivano antipasti da condividere e, tra le portate principali, spicca la lasagna con sfoglia verde e ragù “vecchia scuola”, omaggio alle cucine di una volta, ma con la cura dei dettagli che distingue la filosofia del locale. Dal lunedì al venerdì, invece, la pausa pranzo assume un tono più agile ma sempre gustoso: piatti del giorno pensati per chi lavora in zona, con formule snelle ma complete, in cui l’equilibrio tra qualità e tempo resta centrale.

Design d’anima: un interno che racconta

ristoranti milano Entrare da Speciale Osteria è un po’ come aprire la porta di una casa piena di ricordi. Gli interni combinano con eleganza e misura elementi vintage e materiali autentici: cementine a terra, sedute in velluto, travi a vista, credenze sospese con oggetti d’epoca, vetri cattedrale colorati sopra la cucina a vista. Alle pareti, piatti in ceramica artigianale e quadri domestici raccontano istantanee di vita, mentre lampadari con paralumi in tessuto diffondono una luce calda, familiare. Quando la stagione lo consente, lo spazio esterno completa l’esperienza, offrendo una parentesi rilassata nel cuore cittadino.

Ba Restaurant: tredici anni di Cina contemporanea nel cuore di Milano

ristoranti milano Dal 2011 a oggi, il progetto di Marco Liu, Ba Restaurant  ha portato a Milano non solo un’esperienza culinaria d’eccellenza, ma una vera e propria reinterpretazione della cultura gastronomica cinese in chiave contemporanea, rispettosa delle radici ma aperta all’evoluzione. Un luogo dove l’estetica dell’accoglienza incontra la profondità del gusto e la Cina si racconta in tutte le sue sfumature, tecniche e rituali. Il nome stesso è già manifesto. In cinese, “Ba” significa sia “otto”, numero simbolico di stabilità, armonia e prosperità, che “padre”, figura da cui tutto prende forma. È una dedica affettuosa di Marco Liu al genitore che ha trasmesso a lui e ai suoi fratelli i valori dell’impegno, della precisione e dell’ospitalità. Ed è proprio su questi cardini che Ba Restaurant si è costruito e continua, dopo oltre un decennio, a rigenerarsi con coerenza e ambizione. Nato in Italia da famiglia cinese, cresciuto tra l’Emilia e Milano, Marco Liu incarna la generazione del ponte: tra mondi, linguaggi, sapori. In lui, la cultura cinese si unisce a un gusto estetico e gastronomico profondamente italiano. Ba Restaurant ne è il riflesso fedele: un ristorante raffinato e minimalista, dove il servizio elegante, l’atmosfera evocativa e una cucina d’autore concorrono a raccontare la Cina nella sua versione più autentica, moderna e lontana da ogni stereotipo.

L’arte dei Dim Sum secondo Chef Wu Chee Kean

Tra i tratti distintivi di Ba c’è senza dubbio l’eccezionale proposta di Dim Sum, firmata da Chef Wu Chee Kean, originario della Malesia e maestroristoranti milano nell’arte di queste piccole meraviglie che “toccano il cuore”. I Ravioli di black cod e tartufo nero, gli Spicy Sechuan wanton, i Ravioli salmone e wasabi, o ancora quelli ripieni di Wagyu A5, sono solo alcune delle creazioni che fondono tecniche tradizionali con abbinamenti contemporanei e ingredienti selezionatissimi. In carta, anche i Bao, come il Char Siu Bao ripieno di coppa di maiale caramellata o il Curry Pig Bao, croccante e speziato, proiettano l’esperienza gastronomica verso l’alto. Il menù di Ba è costruito come una mappa: si muove con eleganza dalle entrée alle portate principali, passando per i Dim Sum, le zuppe, i piatti di riso e pasta, fino ai dessert, rivelando la ricchezza regionale della Cina – dal sud più delicato e aromatico, al nord più speziato e deciso. Tra i piatti iconici, nati fin dall’apertura e ancora amatissimi: le Yangcong Mian, trofie di riso saltate con gamberi, cipolla rossa e lardo di Colonnata, o l’Abalone brasato, delicato “orecchio di mare” cotto a lungo e servito con Mantou ripieno e caviale Kaluga Amur. Spiccano anche le proposte di mare, come i Gamberi fritti con spicy mayo, i La Xiang You Yu – calamari mediterranei e okra saltata al Lao Gan Ma – o il Singapore chili soft shell crab, piccante, aromatico, e servito con il Mantou dorato. Regina assoluta del menù, la Peking Duck viene proposta nella sua forma più classica e rispettosa, secondo la ricetta tradizionale, con prenotazione ristoranti milano anticipata di almeno tre giorni. La pelle croccante, la carne succosa e il rito della presentazione in sala con pancake, verdure julienne e salsa hoisin all’arancia diventano un momento celebrativo, un ponte tra cultura e piacere. In chiusura, i dolci interpretano l’incontro tra sapori d’Oriente e gusto europeo. Il sorprendente “Salto in Fiera”, un palloncino pralinato al gianduia con crumble di nocciole e gelato al pop corn, è un piccolo capolavoro che conclude il viaggio con ironia e raffinatezza. Accanto all’eccellenza della cucina, Marco Spini, Sommelier e custode della cantina di Ba dal 2016, ha costruito un percorso enologico articolato e raffinato. Oltre 650 etichette, con un focus su Italia, Francia e Germania, danno vita a pairing inaspettati ma perfettamente bilanciati, dove la poliedricità della cucina cinese incontra l’eleganza del vino europeo. Non mancano tè selezionati, birre artigianali, distillati d’autore e una selezione di liquori cinesi, in primis il Moutai, l’iconico distillato imperiale invecchiato in giare di terracotta.

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