A Verona ti danno del “Maturlan” per dire che sei matto, come la maschera più stramba del carnevale cittadino, il Baron Maturlan. Santa Sofia si cimenta con un vino divertente e scanzonato ma con la qualità di sempre.
Santa Sofia in Valpolicella è da sempre sinonimo di qualità e di grandi vini simbolo della tradizione locale. Vini che raccontano ben due secoli di eccellenza. L’azienda vinicola Santa Sofia è nata infatti nel 1811 a Pedemonte, una delle zone più suggestive della Valpolicella, in una villa Palladiana iscritta dal 1996 nella lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO e diventata il simbolo dell’azienda. E c’è da dire poi che le tradizioni enologiche del luogo risalgono a tempi ben più remoti: parte delle antiche cantine che si trovano sotto la villa, visitabili ancora oggi, venivano utilizzate per l’affinamento dei vini già nel XIV e XV secolo. La parte di cantina più antica fu costruita dai frati di San Bernardino nel 1300, quando eressero anche la cappella dedicata a Santa Sofia. Oggi, e da 50 anni ormai, alla guida ci sono Giancarlo Begnoni – enologo e sommelier – e il figlio Luciano (da astemio a wine specialist), che hanno scelto di ridare un’identità forte all’azienda puntando su etichette di grande qualità e sul mercato internazionale ma soprattutto lavorando mano nella mano con i protagonisti del proprio territorio, scegliendo e selezionando il meglio assieme a chi lavora la terra e cresce l’uva. La Famiglia Begnoni ha così innescato un micro-sistema virtuoso fatto di incontri regolari, di stagioni che passano mentre
cresce la fiducia reciproca e la volontà di fare un vino autentico, di alta qualità e che rispecchi i valori del proprio territorio: l’unicità, la longevità e la sontuosità. Celebri sono il loro Amarone e la pluripremiata riserva Amarone “Gioè”, nome che indica la parte superiore del Monte Gradella, dove si trova il vigneto storico da cui provengono le uve di Santa Sofia. Ma nelle cantine dei ristoranti più rinomati in Italia e nel mondo trovano un posto d’onore anche le altre referenze: dal Valpolicella Superiore Montegradella al Valpolicella Ripasso, dal Bardolino al Soave fino al Merlot Corvina e al Recioto della Valpolicella Classico, solo per citarne alcune. E poi c’è lui, El Maturlan, una piacevole combinazione di Corvina (60%) con leggero appassimento di circa 40 giorni e altre varietà autoctone a bacca rossa (40%), affinato in botti di rovere di Slavonia per circa 12 mesi prima di trascorrere almeno 3 mesi in bottiglia. Un vino giocoso, morbido, vivace e divertente, rubino intenso dai riflessi violacei. Al naso si presentano sentori di frutta matura e note speziate, con richiami di violetta e mentuccia. Al palato ha un carattere elegante e avvolgente. Di gran corpo, intenso e persistente, El Maturlan ha una longevità di oltre 5 anni e va servito a 14-16° C. in abbinamento a formaggi semistagionati e carni rosse, ma anche a cibi speziati. (santasofia.com).
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