Tour in Canton Ticino, per accendere i 5 sensi e inspirare lo scenario davanti ai propri occhi. Così, senza fretta.
Una panchina sull’UNESCO
Nel Mendrisiotto si può passeggiare su milioni di anni di storia per poi sedersi comodamente ad osservare il panorama. Camminando sul Monte San Giorgio la salita si fa sentire, ma ad accoglierci ci sono un panorama mozzafiato e un piccolo rifugio pronto ad offrire un gustoso ristoro. La salita che da Meride porta fino alla cima del Monte San Giorgio lungo un percorso acciottolato supera un dislivello di circa 500 metri e l’ultimo pezzo, esposto al sole, richiede ancora un ultimo sforzo. Ma una volta arrivati in cima, si regalano alla vista il Lago di Lugano, Melide, Morcote e le splendide montagne che dominano il Canton Ticino.
Una panchina nel Parco San Michele (Lugano)
Situato a Castagnola, sul pendio del Monte Bré, il Parco San Michele offre la vista panoramica più affascinante di tutta Lugano.Dietro la cappella dedicata a San Michele si estende la principale terrazza panoramica del parco, dalla quale si possono ammirare il golfo di Lugano, il Lido e il lungolago. Lo scenario è chiuso dal Monte San Salvatore che, da questa prospettiva, si staglia in tutta la sua imponenza. In lontananza emergono le cime della catena alpina in una molteplicità di forme e di colori che al tramonto si fanno incandescenti. Sulla sinistra, l’occhio può spaziare da Melide, Campione e Bissone fino alla pianura lombarda.Il Parco San Michele stupisce anche per la vegetazione: i suoi sentieri conducono attraverso una tipica vegetazione meridionale, ricca di glicini, oleandri, querce, olmi, carpini, frassini e allori.
Una panchina tra le rovine del villaggio di Prada (Bellinzona)
Un’aura di mistero circonda le rovine del villaggio di Prada. Abitato sin dal Medioevo (prima attestazione 1381), nel 1583 contava ancora 40 famiglie (160 – 200 persone) che godevano degli stessi diritti e privilegi di coloro che abitavano nel borgo, con il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio di Bellinzona. A partire dalla prima metà del 1600, per motivi sconosciuti il villaggio è stato abbandonato. A Prada si possono osservare più di una trentina di rovine di edifici, in origine alti fino a tre piani, che si sono preservati fino ad oggi grazie alla raffinata tecnica di costruzione utilizzata per gli stabili, che prevedeva di rinforzare gli angoli con i sassi più grandi e ben squadrati oltre a impiegare la malta di calce come legante. Sulla planimetria del villaggio si possono osservare diversi gruppi di case addossate le une alle altre come moderne casette a schiera, peculiarità che si trova solo qui e che verrà messa in risalto dai lavori di consolidamento che la Fondazione Prada si appresta ad eseguire su alcuni diroccati del villaggio medievale. La chiesa dedicata ai Santi Girolamo e Rocco attestata dal 1498 – ma probabilmente esisteva già prima – è l’edificio meglio conservato dell’antico villaggio. Fu ampliata nella seconda metà del 1600 e l’attuale campanile è del 1816; il sacro edificio è stato restaurato negli anni ’80 del secolo scorso grazie all’Associazione Nümm da Prada. All’interno, sull’arco trionfale si trovano interessanti affreschi tardo medioevali restaurati nel 2009.
Una panchina a Cardada (Locarno)
A Orselina, vicino al Santuario Madonna del Sasso, c’è la stazione di partenza della funivia per Cardada, dove visitare il promontorio paesaggistico o passerella che si inoltra nel bosco come una fuga. Nel pavimento di granito della passerella sono incavati alcuni segni simbolici che accompagnano il visitatore nella parte terminale, dove sono raccontati brevi testi e immagini rapportati ai luoghi, di cui narrano alcune particolarità e la storia. Da qui la vista sul Lago Maggiore ospitato dal Canton Ticino è sconvolgente e indimenticabile. Lungo il percorso ludico di 1,2 km si incontrano una serie di giochi destinati a tutte le fasce d’età quali le colonne comunicanti, che trasportano il suono e sembrano un antico modello di telefono. Con la seggiovia a due posti si sale da Cardada a Cimetta, il cui punto più alto è l’osservatorio geologico con una vista panoramica a 360° e dove viene spiegata la separazione della placca europea da quella africana avvenuta milioni di anni orsono in queste zone. La vista spazia dal Delta del fiume Maggia, tra Locarno e Ascona, il punto più basso della Svizzera, al Monte Rosa, il punto più alto della Svizzera.
Una panchina a Mergugno nel bosco giallo (Brissago)
Il Bosco Sacro di Mergugno è unico in Svizzera. Vi cresce abbondante il maggiociondolo di montagna, piccolo albero che raggiunge un’età venerabile impregnando profondamente l’atmosfera del luogo, soprattutto fra maggio e giugno, con i suoi grandi fiori giallo-oro molto profumati. In un quarto d’ora dalla Posta di Brissago, passando per la frazione d’Incella, dopo una serie di tornati si giunge al Monte Mergugno. Lasciata l’auto presso il posteggio a fine strada, si prosegue a piedi lungo un sentiero segnalato in direzione “Al legn, Ghiridone”. Una ventina di minuti e ci si trova in un bel prato con rododendri e maggiociondoli solitari, che si stagliano magnificamente contro le falde del Ghiridone. Un’ulteriore ventina di minuti e si ammirano poi gli esemplari più impressionanti, corrugati, fessurati, cavernosi, contorti. Sono grandi individualità, dimore di demoni della natura, alcuni a terra in lentissima decomposizione. I luoghi invitano alla camminata lenta. Gli scenari forestali sono unici, il panorama sul Lago Maggiore grandioso e il Canton Ticino ci ha definitivamente conquistati.