In scena fino a settembre ad Aosta una preziosa personale dedicata a Guido Crepax, al suo poliedrico talento e alla “sua” Valentina.
Inaugurata lo scorso 11 giugno al Centro Saint-Bénin di Aosta e visitabile fino al prossimo 26 settembre, “Guido Crepax. I mille volti di Valentina” è l’esauriente personale dedicata ad uno dei più celebri e popolari maestri del fumetto d’autore. Oltre 100 le opere in mostra nell’ambito di un allestimento spettacolare che permette allo spettatore di attraversare ambienti tematici in dialogo tra di loro e dove pedane, manichini, sagome tridimensionali e tappezzerie d’autore diventano un tutt’uno con una rassegna divisa sette sezioni. Oltre alla contemplazione delle tavole originali più emblematiche, la personale offre l’opportunità di analizzare la poliedrica indagine artistica di Guido Crepax grazie a inediti documenti d’archivio, copertine di dischi, oggetti di design e di arredo, abiti, paraventi, studi per la pubblicità, grandi giochi tridimensionali. Ma la prima donna della mostra è naturalmente Valentina, la sua icona più celebre, che ha saputo travalicare i confini del fumetto per diventare un personaggio della contemporaneità, in grado d’influenzare la storia della moda e del costume. Valentina appare attraverso una serie di opere che ne descrivono l’assoluta unicità nella storia del fumetto in quanto la sua immagine nasce dalla contaminazione tra mito (l’attrice Louise Brooks) e realtà, la moglie Luisa Mandelli, dalla quale ha avuto Antonio, Caterina e Giacomo, che si occupano ora dell’Archivio Crepax. La fusione di queste due anime ha consentito di sviluppare nel tempo un personaggio che riflette i differenti aspetti dell’universo femminile sopravvivendo, come le grandi figure del cinema e della letteratura, al suo autore. Complessivamente Crepax ha realizzato oltre 5.000 tavole a fumetti e i suoi libri sono stati pubblicati in circa 200 edizioni nelle lingue principali. In 40 anni di attività ha realizzato anche centinaia di illustrazioni per giornali, libri, complementi di arredo e progetti dedicati alla moda e al design. Ha lavorato anche per il teatro, il cinema e la televisione. Ha inoltre realizzato decine di litografie dove compare la sua vena artistica senza riferimento al fumetto. La mostra si conclude con un coup de théâtre: sull’altare della chiesa sconsacrata è prevista la ricostruzione dello studio di Crepax, Viaggiatore immobile, con il suo tavolo da lavoro e l’immancabile cassa del violoncello del padre che compare in molte immagini dei fumetti. Intorno viene prodotta la tappezzeria creata per la fiction dove affiorano personaggi delle storie e compare una serie di tavole paradigmatiche in una sintesi visiva di grande efficacia. Nello studio dell’artista è inoltre collocato un video di 30 minuti dove si narra il percorso creativo di Crepax intervallato da una serie di celebri interviste. L’esposizione, curata da Alberto Fiz in collaborazione con l’Archivio Crepax, è organizzata dalla struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale dell’Assessorato dei Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta. La mostra è accompagnata da un ampio catalogo in italiano e francese edito da Gli Ori con tutte le immagini della mostra e un apparato critico che prevede gli interventi di Antonio Crepax, Alberto Fiz e Daria Jorioz. La pubblicazione è arricchita da un’intervista di Alberto Fiz al regista Mario Martone che ha collaborato con Crepax nell’ambito del teatro, da una testimonianza inedita della moglie Luisa, recentemente scomparsa, oltre a un’intervista immaginaria a Valentina.
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