Il Boscareto Resort & Spa torna ad accogliere i suoi ospiti con una lunga lista di novità che lo rendono un indirizzo unico nel panorama dell’ospitalità luxury in Langa.
Il cinque stelle lusso di Serralunga d’Alba (Cuneo) riapre agli ospiti dopo un’accurata e profonda ristrutturazione che ha messo la natura, il paesaggio e il territorio al centro di ogni elemento di nuova concezione. Ristrutturazione che si è evoluta nel tempo declinandosi in una vera e propria rivisitazione dell’impianto originario, con l’obiettivo di mantenere intatti i punti di forza del passato ma ampliando l’offerta sia in termini di camere e spazi per l’accoglienza sia di servizi. La riapertura è anche l’occasione per annunciare il nuovo direttore Marco Filippi, che torna nelle Langhe dopo il suo incarico romano assumendo la guida del Boscareto Resort & Spa con grande entusiasmo. Tra le novità del Resort, la rimodulazione di spazi preesistenti per creare dieci nuove camere tra cui due grandi suite – una con corner cucina a scomparsa – due junior suite e una deluxe al primo piano e cinque roof top junior suite con meravigliosi terrazzi affacciati sulle colline al piano mansardato. Le 39 camere già esistenti sono state rinnovate e reinterpretate mantenendo intatto il loro spirito originario: gli arredi creati su misura al tempo dell’apertura regalano un nuovo feeling grazie a colori, materiali e
tecnologie attuali. Nuovo anche il giardino pensile, un grande spazio vegetato e fiorito che accoglie gli ospiti al loro arrivo nell’area ricevimento del Boscareto. Un luogo percorribile, scandito da un susseguirsi di isole verdi, con sentieri e scroci diversi sul paesaggio. Bellezza da guardare ma anche in cui sostare per goderne colori e profumi. Incanto e suggestione proseguono tutto intorno al Resort e si estendono alle colline di vigneti che lo abbracciano. Paesaggio da osservare, in cui immergersi e vivere ogni momento del proprio soggiorno. Rimangono immutati invece alcuni fra gli ambienti più amati del resort, come la Sala delle acque – con piscina in pietra e mosaico, vasca idromassaggio, zone relax e palestra attrezzata Technogym – e la Sovrana Spa, che sintetizza il meglio dell’esperienza orientale in materia di benessere e cura del corpo e la ricerca costante sui prodotti e sulle innovazioni più performanti ed efficaci. Le novità proseguono con un’area lobby rimodulata e ampliata e con la rivisitazione degli ambienti del Bistrot Sunsì, un salotto immerso nel verde aperto sulle colline a perdita d’occhio, punto di riferimento durante tutto l’arco della giornata per la prima colazione (all’interno o in terrazza), una pausa caffè, il pranzo e gli aperitivi. Infine, il ristorante gastronomico La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti, che trova spazio sulla terrazza coperta affacciata sui vigneti. Il punto di partenza è stato il dialogo tra lo chef Michelangelo Mammoliti, Valentina Dogliani, padrona di casa de Il Boscareto Resort & SPA e il designer d’interni Stefano Guidotti. Dialogo che ha portato subito alla conclusione che nelle sale – affidate al Maître Alessandro Marcialis – dovesse essere la natura a prevalere, in continuità con il territorio, con le colline delle Langhe che riempiono gli occhi al di là delle vetrate e con i piatti dello chef. Dopo essere stato parte della brigata di Gualtiero Marchesi e aver lavorato al fianco di Stefano Baiocco, che lo ha portato in Francia, l’Executive Chef del Boscareto è stato abituato all’eccellenza, al rigore e a pretendere il massimo da se stesso e da chi lavora con lui da chef del calibro di Alain Ducasse, Pierre Gagnaire, Yannick Allénoe, Marc Meneau. La conoscenza con Fréderic Lalos, il miglior panificatore di Francia, lo ha inoltre portato ad affinare ulteriormente le sue capacità nell’arte bianca. Rientrato in Italia nel 2014, tre anni dopo è stato insignito della Stella Michelin, bissata nel 2020. Chef Emergente nel 2018 secondo la Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso, nel 2021 è Miglior Chef dell’anno secondo la Guida di Identità Golose e Inserito nella The Best Chef Awards. Erbe aromatiche, spezie, radici e specie vegetali coltivate personalmente insieme al suo staff nell’orto e nella serra del la Rei Natura, sono il fondamento su cui si poggiano la sua filosofia di cucina e il percorso MAD 100% Natura®, per una ricerca costante della massima interpretazione dell’elemento vegetale. Le materie prime che non vengono autoprodotte, come carni, formaggi e alcuni ortaggi, sono attentamente selezionate sul territorio, inteso come uno scrigno di eccellenze dal quale attingere e da valorizzare. Tutto si basa sull’idea che un piatto debba raccontare l’identità dello chef ma anche del luogo in cui ci si trova,
perché chi si siede alla tavola del ristorante deve godere di un’esperienza totalizzante ed esclusiva, che non si possa replicare altrove, e che abbia quindi un fortissimo legame con le valli e le colline di questo straordinario paesaggio. Tre i percorsi degustazione: MAD 100% Natura (letteralmente “matti di natura”), in cui la filosofia di cucina non rimane solo un bel testo su di un foglio ma prende davvero corpo e gusto in un piatto; Emozione, che rappresenta un viaggio nella propria mente raccogliendo i ricordi più importanti della vita attraverso profumi, odori e sapori; e Voyage, un percorso nel vero senso della parola, come spiega lo stesso Mammoliti: “è la cartina di un viaggio, con una serie di tappe che ho toccato e vissuto nel corso della mia vita, che mi hanno formato, mi hanno dato tanto e hanno trasformato la mia cucina in quello che è oggi. Il viaggio è una bella metafora della vita, serve per capire chi sei, ti mette sempre alla prova, soprattutto quando hai mente e cuore pronti per sperimentare ogni nuovo sapore, in qualunque angolo del mondo. In Thailandia ho capito il vero senso dell’equilibrio tra i gusti; in Giappone ho imparato la pulizia dei sapori; in Libano ho vissuto il calore di una cucina famigliare; in Messico ho sperimentato le tecniche ancestrali; la Francia è la mia seconda casa, dove sono cresciuto nel più rigido rigore professionale. In Italia è dove ho scelto di tornare, la mia radice, dove sono nato e dove ho scelto di vivere”. Ad accompagnare i piatti dello chef, la carta dei vini del sommelier Alessandro Tupputi prende corpo prima di tutto dai vini del territorio delle Langhe alla ricerca di tutti quei piccoli produttori che rappresentano una ricchezza per il nostro paese, per poi guardare oltre confine, alla Francia, alla Spagna, all’Armenia, alla Georgia, toccando sia i grandi nomi che hanno lasciato impronte importanti nella storia dell’enologia sia piccoli vigneron, che sono veri e propri maestri dell’arte del vino.