Tutti pazzi per la Spanizza, ovvero un nuovo modo di mangiare la pizza: soffice come il pane, fragrante come la pizza, biologica e altamente digeribile grazie ai Grani Alti.
Prende spunto dal vocabolo del gergo bolognese “spanizzo”, che indica una persona che sa il fatto suo, la creazione del mastro panificatore Francesco Gigliotti, fondatore tra l’altro di Mulino Bologna e della Born To Bake Academy. Nata come sperimentazione nel 2020, è diventata in poco tempo un vero must in tutta l’Emilia Romagna ed è ora pronta non solo a conquistare l’Italia intera ma anche ad espandersi oltre confine. Gli ingredienti vincenti della Spanizza sono la sofficità del pane unita alla friabilità della pizza, farine biologiche di Grani Alti, pasta madre e prodotti del territorio locale. L’idea è nata – va da sé – in piena pandemia, come spiega lo stesso Gigliotti: “Eravamo tutti chiusi in casa a preparare lievitati per ingannare il tempo, ma a un certo punto non si trovava più nemmeno il lievito nei supermercati. Anche il sistema di delivery era andato in tilt per le troppe richieste, le pizze arrivavano a casa fredde e molto in ritardo. Da qui ci è venuta l’idea: preparare delle basi di qualità e a basso impatto ambientale da portare a casa dei bolognesi, da completare nel proprio forno con gli ingredienti di loro gradimento. Volevamo creare un prodotto sano, altamente digeribile, un’esperienza gastronomica nuova che potesse portare un po’ di leggerezza in un momento difficile per tutti”. E così la Spanizza, in teglia, in tegamino, o sotto forma di pallina di impasto cruda da stendere e condire, ha iniziato ad arrivare nelle case dei bolognesi e da lì nel resto dell’Emilia Romagna attraverso la partnership con il Gruppo Camst. Da Ravenna a Forlì, da Parma a Imola, oggi si può gustare la Spanizza in moltissimi punti vendita Tavola Amica, oltre che nel cuore di Bologna, al ristorante Centrale Gastronomica. Un prodotto sano, incredibilmente digeribile e che elimina l’annoso problema della sete dopo la pizza grazie soprattutto ai Grani Alti. La farina utilizzata nella Spanizza è ottenuta infatti dalla popolazione evolutiva Oroset, sviluppata nell’ambito del progetto BIOADAPT incrociando reciprocamente 5 varietà di grani Alti e Antichi a taglia alta: Andriolo, Frassineto, Gentil Rosso, Inallettabile, Verna. Il glutine è di una qualità diversa, più debole rispetto ai grani moderni e questo rende il prodotto finale molto più digeribile. Dalle 500 creazioni prodotte in via sperimentale nel 2020 si è arrivati a oltre 200.000 impasti venduti su tutto il territorio nel 2023, mentre l’obiettivo per il 2024 è fissato a 1 milione di pezzi. Le prime Spanizze hanno già iniziato a “sconfinare” il territorio d’origine approdando nelle Marche e con il nuovo anno Gigliotti, diventato “guru dei Grani Alti”, prevede di portare la sua creazione in molte altre regioni d’Italia e all’estero. I suoi prodotti hanno già varcato il confine e da qualche mese sono già apprezzati in diversi punti vendita della Svizzera.
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