Uno degli alimenti principe delle Feste è il pesce, a tutte le latitudini. Ecco allora un piccolo giro del mondo in 10 piatti tipici di questo periodo dell’anno da cui lasciarsi ispirare.
Se per la maggior parte degli italiani la Vigilia di Natale o di Capodanno non è una vera Vigilia senza piatti a base di pesce, la situazione non è molto diversa nel resto del Globo. MSC Marine Stewardship Council, organizzazione non profit che promuove la salute degli oceani attraverso un programma di certificazione di prodotti ittici pescati sostenibilmente, ha cercato di scoprire le tradizioni natalizie in tema di pesce di diversi Paesi del mondo. Sensibilizzando, nel contempo, sull’importanza di scegliere prodotti ittici pescati in modo sostenibile, ovvero provenienti da stock in salute, gestiti responsabilmente e con il minimo impatto sull’ecosistema. La presenza del marchio blu MSC sulla confezione assicura che tutte queste condizioni siano state rispettate secondo principi scientifici e garantisce un rigoroso controllo della catena di approvvigionamento. Il marchio blu si trova su molti prodotti surgelati, in conserve e pet food per gli amici animali.
Australia: Sulle tavole natalizie australiane non possono mancare dei gamberi freschi e sostenibili. Il 40% di tutti i gamberi consumati dagli australiani in un anno viene consumato a Natale e una nuova tendenza in cucina per un caldo Natale estivo è il larb di gamberi, un’insalata thailandese fresca e fragrante servita in tazze di lattuga che offre il perfetto equilibrio tra salato e dolce, acido e piccante.
Danimarca: Il piatto prediletto è costituito dalle aringhe, che possono essere marinate in aceto e zucchero con cipolle, aneto e pepe o con spezie calde come noce moscata e pimento, oppure stagionate in una maionese al curry servita con uova, ma la cosa fondamentale è scegliere le aringhe con il marchio blu sulla confezione. In genere vengono servite su pane scuro di segale con un generoso strato di grasso di maiale o di burro e accompagnate da akvavit, un distillato aromatizzato al cumino. Messico: Tra le tradizioni natalizie messicane troviamo lo stufato di pesce, preparato con merluzzo sostenibile, olio d’oliva, aglio, cipolla, pomodoro, mandorle, peperone, olive, patate cambray, prezzemolo, peperoncino, chiodi di garofano, cannella, origano e aceto di canna. Il merluzzo con il marchio blu di MSC è pescato in modo sostenibile, un particolare fondamentale per assicurare le riserve ittiche locali e globali anche per il futuro. Regno Unito: Sulle tavole britanniche della Feste c’è sempre una buona fish pie, il pasticcio di pesce a cui ogni famiglia ama dare il proprio tocco personale. Il nasello mantiene consistenza e gustosità all’interno del pasticcio e gli si può dare un tocco speciale aggiungendo capesante e gamberi marroni, dal sapore più deciso rispetto a quelli più piccoli. È bene scottare il pesce e le capesante prima di aggiungerli al composto del pasticcio, prima di infornarlo. Stati Uniti d’America: Tradizione orgogliosamente portata avanti dalla comunità italo-americana nostalgica del Bel Paese, il banchetto dei 7 pesci prevede una cena della Vigilia di 7 portate tipicamente a base di pesce (gamberi, cozze, calamari o capesante) accompagnato da pasta, verdure saltate e ovviamente del buon vino. Giappone: Una tradizione del nuovo anno celebrata dai giapponesi in America è l’osechi-ryori, cibi tradizionali gustati il giorno di Capodanno serviti in scatole chiamate jubako (simili ai bento). Include uova di aringa, alghe, gamberi cotti, yellowtail teriyaki, torte di pesce e molto altro. Come ad esempio il kobumaki (salmone avvolto nel kombu) che – racconta Yuko Suzuki, che gestisce la comunicazione di MSC in Giappone – suona come ‘yorokobu’, un termine che significa gioire e quindi viene mangiato per pregare per una lunga vita e buona fortuna. Tutti gli ingredienti dell’osechi hanno significati di buona fortuna, salute o prosperità. Ad esempio, il Kazunoko (uova di aringa) viene mangiato per pregare per la prosperità dei discendenti, poiché contiene molte uova (piccole uova di pesce); mentre l’ebi (gambero), essendo piegato all’indietro con lunghi baffi, viene paragonato a un vecchio e la gente lo mangia per propiziare la propria longevità. Russia: L’aringa in pelliccia è un’insalata tradizionale che in Russia viene servita a Natale e Capodanno: le temperature possono arrivare ai -39°C e anche un’aringa deve indossare una pelliccia! Un’insalata piacevole non solo al palato ma anche alla vista grazie al colore dato dalla barbabietola nella maionese. Può essere arricchita da tuorli d’uovo sodo tritati o decorata con rose di barbabietole o carote scolpite. Viene servita a fette come fosse una torta o una gelatina di carne o semplicemente servita a grandi cucchiaiate. Sudafrica: Se è vero che il potjie (stufato tipicamente cotto all’aperto, in un calderone a tre gambe da cui prende il nome il piatto) è un piatto popolare tutto l’anno in Sudafrica, quello di Natale, a base di nasello, ha sempre un sapore speciale. Tanto più che la pesca al nasello della Namibia ha ricevuto la certificazione MSC, permettendo alla comunità locale di mantenere e rafforzare i propri mezzi di sussistenza. Canada: Con la sola sua presenza sulla tavola, l’aragosta dà un tocco speciale alla tavola delle Feste, ma può anche essere preparata in modo semplice, accompagnata da pappardelle o spaghetti. Un modo semplice e veloce per gustare insieme ai propri cari una bella aragosta pescata sostenibilmente. Belgio: Un antipasto popolare belga a Natale è il pomodoro fresco ripieno di gamberetti e maionese coronato da una cima decorativa di pomodoro, ma un’alternativa che coinvolge anche i più piccoli è il salmone in crosta di pasta sfoglia, preparato avvolgendo degli spinaci e un grosso pezzo di filetto di salmone certificato MSC nella pasta sfoglia che viene cotto in forno fino a quando è ben rosa. I bambini si possono sbizzarrire a decorare la pasta con erbe e forme di pasta natalizie.