Grandi novità, certezze consolidate o nuove annate. Ciò che premia in cantina è l’espressione autentica dei territori.
di Marialuisa Jaksetich
Immersa nelle colline marchigiane e nel cuore del Parco Nazionale dei Sibillini, La Canosa dedica 40 dei suoi 110 ettari a vigneti per la produzione di vini sia tipici del territorio sia dal respiro più internazionale. A questi si aggiungono 12 ettari di vitigni attorno a Jesi. Dall’approccio moderno e preferibilmente sostenibile, la cantina ha l’obiettivo di valorizzare a pieno le caratteristiche di una zona vocata alla viticoltura già dai tempi del Medioevo producendo vini piacevoli e di buona beva che abbiano una propria identità nel pieno rispetto delle viti, volti a valorizzare il patrimonio della tradizione con intelligenza e modernità. Sono 17 le etichette che propone La Canosa, tra cui le grandi novità presentate quest’anno al Vinitaly. Pactum- Rosso Marche IGT – “accordo” in latino – è il vino che accoglie il meglio dei vini rossi dell’azienda guidata da Alberica Reina (figlia del fondatore Riccardo) ed è infatti stato scelto come alfiere e vino di punta. Un “concerto” di 5 vini rossi già affinati, di legni diversi, di annate differenti, ognuno ottenuto con l’obiettivo di esprimere quanto più possibile le caratteristiche del vitigno, della regione, dell’annata e del territorio: Montepulciano, Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, questi sono i vini del blend di Pactum. Tutti provenienti dalle vigne de La Canosa e affinati in Tonneaux di legni pregiati in diversi passaggi. Il risultato è un vino estremamente complesso che richiede un abbinamento accurato quali carni rosse preferibilmente alla brace, tartufi, brasati, formaggi d’alpeggio stagionati in corrente d’aria fresca. Pactum è prodotto in edizione limitata di 1200 bottiglie numerate e serigrafate a mano. L’altra novità è rappresentata da Aquila Aurea – Castelli di Jesi Verdicchio Classico DOCG Riserva, la migliore espressione del Verdicchio – la Riserva appunto – pronta dopo due anni di attesa dal lancio di Viridis e Picus Viridis, le versioni classico e classico superiore di Verdicchio. Un vino complesso, elegante, di grande potenza e persistenza le cui uve provengono dalle vigne di Maiolati Spontini, nel cuore dei Castelli di Jesi, la zona più antica per la coltivazione del Verdicchio. La vigna ha 16 anni ed è allevata a Guyot a 3.831 ceppi per ettaro. Matura per 12 mesi in acciaio e affina per 6 mesi in bottiglia a temperatura di 15°C. Aquila Aurea presenta un colore giallo paglierino con riflessi dorati, un profumo complesso, ricco di note di fiori bianchi, agrumi, miele, pesca bianca e mandorla. Eccellente con crostacei, ostriche, aragoste, primi piatti di pesce e con salse importanti, arrosti di carni bianche, formaggi di media stagionatura.
www.lacanosaagricola.it
È tempo di nuove annate alla cantina Hic et Nunc, nata nel 2012 per volontà dell’imprenditore Massimo Rosolen con l’intento di valorizzare il terroir del Basso Monferrato ritornando all’essenza dei suoi vini classici in una scelta consapevole di autenticità, vitigni autoctoni e vinificazione nel pieno rispetto delle caratteristiche varietali, alla ricerca di un’autentica purezza di profumi e note sensoriali, con la collaborazione dell’enologo Donato Lanati. I vigneti di Hic et Nunc si sviluppano all’interno della Tenuta di Ca’ Milano in Località Mongetto, nel Comune di Vignale Monferrato. Un patrimonio viticolo di 21 ettari (su 110 ettari complessivi), suddiviso in parcelle, dedicato esclusivamente ai vitigni autoctoni del Monferrato: barbera, grignolino, nebbiolo, cortese e baratuciat. Le scelte enologiche di equilibrio, sostenibilità, trasparenza ed espressività dei profumi sono naturalmente ben percepibili anche nelle nuove annate di Barbera del Monferrato Superiore e Monferrato Casalese Cortese. Monumento, Barbera del Monferrato Superiore Docg (2020) è una Barbera in purezza che ben rappresenta l’autenticità del territorio, con uve che provengono dal vigneto “Vasio”, che raggiunge gli 80 anni di età su una base di terreno ricco di argilla e marna che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa straordinaria varietà. Ad un’attenta selezione manuale dei grappoli segue una sapiente vinificazione: la macerazione sulle bucce e un affinamento di 12 mesi in serbatoi di acciaio e 12 mesi in tonneaux di rovere francese regalano un vino dai sentori ricchi e complessi che al palato risulta ben strutturato, caldo ed avvolgente. Una barbera di grande carattere capace di evolversi per lungo tempo. Monolite, Monferrato Casalese Cortese DOC (2022) è un’espressione di cortese potente, avvolgente, fine ed elegante. Un vino che sa farsi apprezzare in gioventù ma che punta ad essere amato dopo lunghi anni di affinamento in bottiglia. Le uve provengono dal vigneto CRU “Bussone”, che vanta 38 anni di età e la cui posizione favorevole regala uve sane e ottima concentrazione. Soffice pressatura, lenta fermentazione, Monolite affina in acciaio per il 90% della massa, il 10% in barrique per un totale di circa 12 mesi. Ricco, fruttato e floreale, sbocci in una spiccata mineralità. Mè Frel, Monferrato Casalese Cortese DOC (2023) è vinificato e affinato interamente in acciaio per preservare al meglio la freschezza e le note primarie del cortese, mantenendo intatta la purezza e la tipicità del vitigno, offrendo un’espressione autentica del territorio del Monferrato. Dal bouquet aromatico, che spesso presenta sentori di fiori bianchi, uniti a note fruttate di polpa bianca, dalla beva fresca e sincera, piacevole, sa essere versatile per diverse occasioni.
www.cantina-hicetnunc.it
Pinot Nero e Pinot Grigio: due vitigni internazionali coltivati in tutto il mondo reinterpretati con eleganza, freschezza e piacevolezza da Stajnbech a Belfiore di Pramaggiore tra Venezia e Trieste, nel cuore di una terra dal ricco passato, anticamente chiamata il Vigneto della Serenissima. Azienda vitivinicola a conduzione familiare, possiede 17 ettari di uve rigorosamente selezionate con cui produce vini artigianali di altissima qualità, ottenuti ponendo molta attenzione al rispetto dell’ambiente sotto il segno dell’ecocompatibilità, in vigneto come in cantina. Risale al 1990 il primo vigneto piantato da Giuliano Valent e Adriana Marinatto, che poi nel 1991 fondano la cantina con l’ambizione di raccontare una storia in un bicchiere di vino. Il motto di famiglia è “Coltiviamo Armonie”, che per Stajnbech sono quelle della natura ma anche delle persone che condividono i medesimi valori di professionalità e dedizione, uniti all’amicizia e al senso di condivisione. Il Pinot Nero è tra le referenze maggiormente rappresentative dell’azienda ed è inserito nella linea dei Superiori. Alle Giornate del Pinot Nero 2024 in Alto Adige, l’annata 2021 ha ottenuto, nell’ambito del Concorso Nazionale Pinot Nero, il premio come miglior vino regionale Veneto tra 102 vini provenienti da 9 regioni. Viene vinificato con criomacerazione prefermentativa in fermentini di acciaio inox, a temperature più basse rispetto alla norma per i vini rossi, per mantenere i profumi fruttati e l’eleganza. Dal colore rosso rubino scarico, al naso arriva elegante, con sentore di frutti di sottobosco, ciliegia e sfumature di viola mammola. Il Pinot Grigio, parte della linea dei Classici, ha ottenuto negli anni svariati riconoscimenti che lo hanno reso tra i vini aziendali più apprezzati. Stajnbech lo produce in versione DOC Delle Venezie, denominazione conosciuta in tutto il mondo per lo stile italiano. Proviene da uve a bacca rossa e si esprime nella sua versione in bianco tipicamente proprio nella zona di produzione dell’azienda. Il colore è giallo verdolino con riflessi delicatamente ramati che richiamano la buccia dell’uva. Pur con una sua struttura, ha una bella freschezza e buona acidità, data in particolare dalle note di mela verde. Si sposa piacevolmente con antipasti estivi leggeri, risotti, pesce o carni bianche. Entrambe le referenze, pur se con caratteristiche molto diverse, regalano note di freschezza ed eleganza che li rendono adatti anche ad essere bevuti nella bella stagione.
www.borgostajnbech.com
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