A Barcellona apre le sue porte al pubblico l’iconica Casa Vicens, emblema del genio modernista Antoni Gaudì e Patrimonio UNESCO.
Dopo 130 anni dalla sua realizzazione e in seguito a un restauro meticoloso iniziato nel 2015, dal prossimo 16 novembre a Barcellona sarà finalmente possibile visitare Casa Vicens, il primo edificio progettato e costruito interamente da Antoni Gaudì, che ne aveva creato non solo il progetto architettonico ma anche le finiture artistiche. Dichiarata nel 2005 Patrimonio Mondiale UNESCO, Casa Vicens è considerata la massima espressione del genio di Gaudì che, precursore dei tempi e degli stili, ha contribuito a diffondere il modernismo in Europa alla fine del XIX secolo. L’edificio è stato ripristinato nel rispetto del progetto
originario dell’architetto – fonte primaria di elementi di studio per i restauratori – e sull’analisi di tutte le fonti archivistiche disponibili sia su Gaudì sia sul contesto storico, sociale e architettonico dell’epoca. Un progetto di restauro e apertura al pubblico reso possibile da MoraBanc, banca privata di riferimento in Andorra che ha acquistato la proprietà nel marzo 2014. I lavori di recupero hanno incluso gli interventi architettonici necessari per adattare gli interni al nuovo utilizzo di Casa Vicens come spazio
culturale ed espositivo e facilitare la comprensione e la scoperta ai visitatori. Casa Vicens ospiterà sia la collezione permanente – che occupa l’intero secondo piano – sia mostre temporanee di artisti contemporanei, stilisti e architetti che si concentreranno sulle tematiche rilevanti in arte, architettura, costruzione e arti decorative nell’epoca di Gaudí, sia dal punto di vista locale che internazionale. Il modello di gestione di Casa Vicens Gaudí, che fa parte della rete internazionale Iconic Houses, si basa sulla qualità e non sulla quantità di visite, su prenotazioni e visite “su misura” che dureranno circa 90 minuti con un massimo di 100 persone all’interno dell’edificio contemporaneamente. (Biglietto base € 16; con visita guidata € 19).
Crediti Foto © Pol Viladoms