Siamo tutti pronti per nuove avventure gastronomiche al ristorante, tra esperienze del gusto e convivialità. Ecco allora una piccola selezione delle riaperture da non perdere.
Lo storico ristorante Cantina Piemontese di Milano aveva già riaperto a fine aprile il proprio dehor completamente ristrutturato e studiato per accogliere in sicurezza fino a 35 persone. Inalterata invece l’anima da osteria contemporanea – ben delineata anche negli arredi delle sale interne -, dove si riscoprono i veri sapori della cucina tradizionale piemontese e quella più antica sabauda. Il Cuoco Ivo Boggini, di origine piemontese e da sempre ai fornelli del ristorante, propone piatti giornalieri che raccontano in modo chiaro il senso e la qualità di un territorio ricco di cultura gastronomica e materie prime, cui attinge per la preparazione dei suoi menù: dalla carne di manzo da allevamenti controllati di Fassona a quella bianca di allevamenti slow food fino al pesce che rispetta i cicli della pesca e non proviene da allevamenti. Il tutto accompagnato da un’ampia selezione di vini, più di 400 etichette, attraverso le quali il sommelier Domenico Sardella propone un intelligente itinerario tra tutte le regioni italiane e qualche chicca estera. Cantina Piemontese è dotata inoltre di uno spazio eventi proprio, di nome Tencitt, che è forse una delle location più suggestive che si possono trovare nel centro di Milano: una cantina, ex-deposito di carbone, dalla volta a botte, con antichi mattoni a vista. Un salotto ideato per aperitivi e after dinner (Milano, via Laghetto 2).
Tra atmosfere anni ’50 e new style caprese, a pochi passi dalla celebre piazzetta D’Amore Ristorante, una delle new entry italiane della selezione Les Collectionneurs, accoglie i viaggiatori gourmand desiderosi di scoprire una cucina autentica che pone le sue basi in ricette tradizionali e guarda al futuro con stuzzicanti reinterpretazioni. Come in un viaggio nel tempo, dosando sapientemente passato e presente, Chef Pasquale Rinaldo racchiude in ogni suo piatto la passione per i grandi classici e tecnicismi moderni, costantemente alla ricerca di quanto di meglio offre l’isola per regalare sempre nuove emozioni a tavola (Capri, Via Fuorlovado 36).
Dopo un ispirante viaggio in Giappone avvenuto agli inizi del 2020, lo Chef Gian Michele Galliano ha deciso di portare nel suo ristorante Euthalia – in quel di Vicoforte, Cuneo – lo stile di cucina Kaiseki, ossia un menù degustazione servito con tanti piatti in piccole porzioni. Eliminata la carta, la proposta è ora quella di un unico menù degustazione declinabile in diverse portate, una filosofia di cucina che evita gli sprechi dato che tutto quello che passa per i fornelli viene servito e lo chef può inoltre lavorare sulla freschezza del prodotto, usando almeno il 95% di materia prima prodotta dal ristorante o in un raggio di pochi Km. Parallelamente all’impegno per la sua terra, portando in tavola il territorio e
i suoi produttori, Galliano lavora anche sul concetto di “abbracciare la natura completamente” attraverso una mise en place che vede protagonisti il lino dei tovaglioli piuttosto che i piatti realizzati con pietra e marmo nero dell’Ormea, ma anche attraverso gli arredi, quali i tavoli in castagno massello (Vicoforte, Cuneo, SS28 8/E).
Dal 1° giugno riapre Mi View Restaurant, il ristorante con vista panoramica sulla città di Milano al ventesimo piano della torre World Join Center. Un nuovo inizio che introduce tante novità sia per il pranzo – “Pranzo Vista Milano” associa piatti per caratteristiche e categorie -, sia per la cena con 3 percorsi inediti e anche per la domenica, con menù a tema ogni volta diversi e adatti anche alla condivisione in famiglia o tra amici. Menù alla carta e percorsi strutturati in viaggi che raccontano la filosofia del ristorante e la qualità di materie prime esclusivamente artigianali lavorate dalla creatività e dalla tecnica dell’executive chef Christian Spagnoli. A pranzo è poi sempre disponibile il menù degustazione di 5 portate.
Anche in merito al servizio si respira aria di novità: la Maitre Sommelier Monica Angeli, che cura la selezione di vini, ha ideato una piccola carta aperitivo con alcune proposte di mixology ispirate sempre all’utilizzo di spirits provenienti da piccoli produttori del circuito Artigiano in Fiera (Milano, Viale Achille Papa 30).
È una “Ode al Mediterraneo” quella di
Tancredi, ristorante quasi “pieds dans l’eau” sul Lago di Garda che ha riaperto il 1° di Maggio all’insegna delle novità. La cucina di Chef Roberto Stefani esce dagli schemi e propone un Mediterraneo armonico, elegante e contaminato, valorizzando il prodotto e la materia prima senza snaturarla ed esaltando con profondità le caratteristiche di ogni ingrediente. Un nuovo progetto che punta a far conoscere eccellenze locali quali il formaggio Bagoss, lo zafferano, il tartufo nero, la farina di mais e tanti altri prodotti del territorio provenienti da piccole aziende agricole a conduzione familiare. In una posizione veramente unica, con un garden che sembra entrare nel lago e una vista spettacolare, il Tancredi ha riaperto dopo un accurato restyling degli interni e degli esterni che raccontano il meglio del Made in Italy e con una nuova mise en place che definisce un concetto armonico di tavola e convivialità. Tra le novità anche una carta di superalcolici studiata ad hoc per proporre due nuovi “momenti conviviali”: l’aperitivo al tramonto in giardino, tra il profumo di gelsomino e varietà floreali e un after dinner rilassante al chiaro di luna e con la calma leggera del lago di notte (Sirmione, via XXV Aprile 75).
Terrazza Costantino, nell’antico borgo medievale di Sclafani Bagni, la più piccola cittadina della provincia di Palermo, è un’altra new entry 2021 del mondo Les Collectionneurs. Situato di fronte alla riserva orientata di Favara, con una vista unica a 180 gradi sulle Madonie (patrimonio dell’Unesco), il ristorante vanta soli 5 tavoli all’interno di una sala dallo stile country-chic. È qui che Chef Giuseppe Costantino stupisce i palati più curiosi con un menu degustazione che esalta i prodotti del territorio e quelli regionali in un mix di sapori e consistenze, con grande attenzione per le erbe spontanee e piante selvatiche (Sclafani Bagni, Palermo, Rione Sant’Antonio 24).
La community italiana di Les Collectionneurs si è arricchita quest’anno anche del ristorante gourmet Vescovado, situato tra le mura del borgo medievale di Noli. All’interno di un palazzo quattrocentesco un tempo dimora di Vescovi, con vista panoramica su uno dei tratti di costa più suggestivi della riviera ligure di ponente, prende forma il regno dello Chef stellato Giuseppe Ricchebuono. Le salette affrescate che ben conservano il fascino antico si animano di contemporaneità con piatti dal guizzo creativo e dai sapori ben definiti. Gli appassionati della buona tavola potranno scoprire una cucina leggera e gustosa, fatta di pochi ingredienti, ciascuno dei quali rappresenta il meglio che il territorio ligure offre (Noli, Savona, Piazzale Rosselli – Lungomare Marconi).
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